LE STRUTTURE CELEBRALI COINVOLTE NELLA LETTURA


La lettura è un comportamento complesso che richiede il coinvolgimento simultaneo di più strutture cerebrali e funzioni associate a linguaggio, visione, attenzione, pensiero e comprensione.
Gli strumenti che ci aiutano a comprendere quali strutture celebrali vengono attivate durante la lettura sono la risonanza megnetica (RM) e la risonanza magnetica funzionale (fMRI). Nell' fMRI l'attivazione celebrale viene misurata in base al livello di ossigeno nel sangue (BOLD) ritenendo che vengano attivate le cellule celebrali più vicine alla maggiore ossigenazione sanguigna. È quindi possibile attraverso questo strumento osservare l'attivazione neurale e la localizzazione di specifiche strutture localizzate identificando la posizione dei circuiti che sono alla base della lettura. In modo complementare, la risonanza magnetica consente immagini ad alta risoluzione del cervello, che possono essere analizzate usando varie tecniche che misurano il volume della sostanza grigia e bianca, nonché la forza delle connessioni della sostanza bianca tra regioni distanti. La lettura si basa su una rete di regioni del cervello dell'emisfero sinistro: la regione frontale, la corteccia temporo-parietale e la corteccia occipito-temporale.

Corteccia Occipito-temporale

Si ritiene che nella corteccia occipito-temporale sinistra vi sia una specifica regione chiamata "area visiva per la forma della parola"(VWFA) fondamentale nell'elaborazione visiva delle stringhe di parole. L'attivazione specifica di questa area è universale tra lingue ed ortografie diverse (opaca e trasparente), ovvero, l'uomo utilizza questa regione per la conversione grafema-fonema in tutte le lingue del mondo. Gli studi fMRI rilevano l'attivazione di VWFA per entrambe le ortografie, sia per quelle "opache" (per le quali la corrispondenza di lettere e suoni è incoerente, come ad esempio nell'inglese) sia per quelle "trasparenti" (quelle per le quali la corrispondenza fra lettere e suoni è coerente, come nell'italiano). A testimoniare l'importanza di questa area per l'apprendimento della lettura è che il danno a questa regione può comportare l'acquisizione di alessia ovvero la completa compromissione delle capacità di lettura mentre rimane invariata la capacità di comprendere ed esperire nel linguaggio parlato. È importante sottolineare che lo sviluppo della specializzazione VWFA per lettere o parole dipende dall'esperienza educativa di apprendimento della lettura, come se questa area avesse bisogno di essere "allenata e mantenersi allenata" per poter funzionare nel modo giusto.

Corteccia Temporo-parietale

La maggior parte dei bambini inizialmente impara la lingua parlata attraverso l'ascolto dell'adulto e/o di un pari e quindi a mettere in relazione un suono con un significato. Imparare a leggere può essere estremamente sintetizzato come abbiamo appena fatto con l'acquisizione del linguaggio, il bambino impara a leggere associando il grafema al fonema ed al significato (nei prossimi articoli parleremo in modo approfondito dell'acquisizione del linguaggio). Questo processo dipende dalla consapevolezza fonologica (conversione grafema-fonema) e dalla capacità di riconoscere e manipolare i singoli suoni che compongono le parole. Queste unità sonore (fonemi) devono essere mappate su lettere e parole scritte (grafemi, ortografia) durante la lettura. 
Le regioni temporo-parietali del cervello sono generalmente coinvolte nell'integrazione cross-modale. Il lavoro effettuato da questa regione è meno importante per le parole ad alta frequenza (parole comuni: mamma, cane gatto...) che con la pratica vengono ampiamente riconosciute dal VWFA e quindi riconosciuti e "lette"in modo globale senza bisogno di "scannerizzarle"; le regioni temporo-parietali di sinistra sono specializzate per la lettura di parole non comuni (a bassa frequenza) o non-parole che richiedono una decodifica basata su regole (che-chi-qui-ci-ca...) ma anche nell'imparare una lingua straniera. Potemmo dire che la corteccia temporo-parietale è il nostro scanner, quando non riconosciamo una parola in modo globale ci aiuta a sezionarla, controlla se in memoria abbiamo incontrato parole/grafemi simili, e ci ricorda quale suono attribuirgli.

Corteccia Frontale-inferiore

Il ruolo della corteccia frontale inferiore sinistra nella lettura è più intrigato e complesso rispetto ai ruoli delle cortecce occipito-temporale e temporo-parietale. L'attivazione nella corteccia frontale inferiore sinistra è stata associata a molti aspetti del linguaggio e della lettura, tra cui memoria di lavoro verbale, elaborazione fonologica e semantica, lettura silente e pianificazione del discorso parlato. I bambini più grandi mostrano una minore dipendenza dalle regioni frontali inferiori durante le attività fonologiche (di lettura) rispetto ai bambini più piccoli, questo può essere associato a uno spostamento da regioni frontali inferiori ad altre regioni del cervello man mano che l'elaborazione fonologica matura e i bambini dipendono meno dai comportamenti articolatori, in effetti una maggiore attivazione nella corteccia frontale inferiore è costantemente osservata negli individui che sono sordi durante esercizi fonologici ed anche una maggiore attivazione in questa regione è stata vista negli individui non udenti questo può riflettere quindi un maggiore sforzo o una maggiore dipendenza da meccanismi articolatori. 

Sebbene le regioni occipito-temporali, temporo-parietali e frontali inferiori siano costantemente associate alla lettura, queste regioni agiscono di concerto con altre regioni cerebrali multiple, comprese le regioni uditive e visive primarie per "guidare" tutti noi nella lettura. Nei lettori tipici, maggiori volumi di materia grigia nelle regioni temporo-parietali e occipito-temporali, sono correlati con una migliore capacità di lettura e con performance fonologiche e di denominazione rapida migliori. Allo stesso modo, aumenti dello sviluppo del volume della sostanza bianca nella corteccia temporo-parietale sinistra tra scuola materna e terza elementare sono stati associati a migliori risultati nella lettura. Le regioni corticali correlate alla lettura sono collegate attraverso più tratti di sostanza bianca tra cui il fascicolo arcuato sinistro, il fascicolo longitudinale inferiore sinistro e il fascicolo longitudinale superiore sinistro. La forza della connettività in questi trattati aumenta con l'età e può essere predittiva dei risultati di lettura nei bambini in via di sviluppo. Ogni tratto sembra contribuire a un diverso aspetto delle capacità di lettura e sviluppo. Il fascicolo arcuato sinistro collega le regioni temporo-parietali coinvolte nell'integrazione cross-modale con le regioni frontali e supporta l'elaborazione fonologica. Imparare a leggere è stato associato a una connettività più forte nel fascicolo arcuato sinistro, e una migliore consapevolezza fonologica è associata anche a una maggiore connettività in questo tratto. Il fascicolo longitudinale inferiore collega i lobi temporali e occipitali, incluso il VWFA. Si ritiene che questo tratto sia importante nella mappatura delle informazioni visive a cui possiamo dare un significato. Una maggiore forza del fascicolo longitudinale superiore è associata a migliori capacità di lettura e all'elaborazione visiva delle parole, ma non alla consapevolezza fonologica. Il fascicolo longitudinale superiore collega i lobi parietali e frontali e può essere importante per mappare rappresentazioni fonemiche con rappresentazioni motorie.

Bibliografia:
Norton E., Beach S., Neurobiology of Dyslexia, 2015
D'Mello A, Cognitive Neuroscience of Dyslexia, 2020
Bear M. , Connors B, Paradiso M, Neuroscienze esplorando il cervello, 2016
D’Amato C; Di Porzio U., Introduzione alla neurobiologia, 2011

Parole chiave: imparare a leggere, difficoltà nella lettura, dislessia, ritardo del linguaggio, neurobiologia della lettura
Per info ed approfindimenti: b.d.bruni@gmail.com

Aree celebrali coinvolte nella lettura



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